Formazione e Consulenza sull'Ambiente, energie rinnovabili e rifiuti

Comunità Europea, rilasciate le linee guida per le applicazioni utili a monitorare il contagio da COVID-19

Condividi
Facebook
Twitter
LinkedIn

La UE interviene a riguardo dello spinoso tema riguardante l’individuazione dei soggetti positivi COVID-19 mediante applicazioni installate nei dispositivi mobili. Ecco le poche e semplici caratteristiche che devono possedere le apps.

Il documento

Con un documento dal titolo “Rete di sanità elettronica: applicazioni mobili per supportare la traccia dei contatti in la lotta dell’UE contro”, la Comunità europea scende in campo per dettare le regole in tema di sviluppo di quelle applicazioni che sono asservite all’individuazione dei soggetti positivi al COVID-19, soprattutto in vista della c.d. “Fase 2”, dove le restrizioni al distanziamento sociale, e il riavvio, progressivo, di tutte le attività produttive, dovrà essere attuato.

Nel documento si evidenzia come tali applicazioni hanno il giusto potenziale per rafforzare le strategie di tracciamento dei contatti da contenere e invertire la diffusione di COVID-19.

Non passa sottotraccia il delicato tema del trattamento dei dati personali, che, secondo la UE, dovrà avvenire nel rispetto delle prescrizioni legali.

La UE intende fornire una sorta di “cassetta degli attrezzi” comune ai Paesi membri della Comunità, sviluppata con urgenza e collaborazione dalla rete di sanità elettronica con il sostegno della Commissione europea, per fornire una guida pratica ad essi rivolta.

L’approccio comune mira a sfruttare le ultime novità soluzioni tecnologiche per il miglioramento della privacy che consentono alle persone a rischio di essere contattato e, se necessario, essere testato il più rapidamente possibile, indipendentemente da dove lei è e l’app che sta usando.

Quali sono i requisiti delle applicazioni

La Comunità individua quali dovranno essere le caratteristiche basilari di queste applicazioni:

  • dovranno essere strumenti applicati volontariamente;
  • dovranno essere approvati dall’autorità sanitaria nazionale competente per il territorio di sviluppo;
  • dovranno garantire la tutela della privacy: i dati personali sono crittografati in modo sicuro; e
  • dovranno essere disapplicate nel momento in cui non sarà piu necessario utilizzarle.

Il valore aggiunto di queste app dovrà essere quello di tracciare i contatti che una persona non può notare o ricordare.

Questi requisiti su come registrare i contatti e informare le persone dovranno essere coerenti con la strategia sanitaria sviluppata al fine di contrastare lo sviluppo dell’epidemia, e dovranno incorporare le migliori pratiche in materia di sicurezza informatica e accessibilità.

Diversi gli obiettivi perseguiti

Gli obiettivi operativi dovranno essere quelli di:

prevenire la comparsa di applicazioni potenzialmente dannose e non approvate, e fondate su criteri di successo e monitoraggio collettivo;

realizzare un attività di comunicazione utile ad interagire con le parti interessate e le persone colpite da queste iniziative.

I lavori proseguiranno con urgenza per sviluppare ulteriormente e attuare la cassetta degli attrezzi, come indicato nella raccomandazione della Commissione dell’8 aprile, inclusa l ‘indirizzo di altri tipi di app e l’uso dei dati di mobilità per la modellizzazione per comprendere la diffusione di malattia e uscita dalla crisi.