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Stato del clima: aumenta il surriscaldamento del pianeta

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Presentato a Roma il rapporto ISPRA sullo stato e il trend del clima in Italia. Emerge, a livello globale, che l’anno appena trascorso è stato quello più caldo della serie di temperatura media annuale sulla terraferma e il secondo più caldo della serie di temperatura media su terraferma e oceani insieme.

L’evento

E’ stato presentato a Roma, lo scorso 10 novembre il rapporto ISPRA sullo stato e il trend del clima in Italia. Nel corso del webinar sono stati illustrati i risultati dell’ultimo rapporto “Gli indicatori del clima in Italia”, giunto nel 2021 alla XVI edizione.

Gli obiettivi

Arricchito da una serie di contributi di approfondimento, utili alla comprensione delle tendenze climatiche in atto, da parte delle Agenzie e di altri esperti del settore che collaborano da anni alle attività di climatologia di ISPRA, esso è stato predisposto per:
  • descrivere l’andamento del clima nel 2020;
  • aggiornare la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia.

La base dei dati

I dati vengono forniti attraverso il Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (SCIA), realizzato dall’ISPRA e alimentato in collaborazione con le ARPA e con altri organismi titolari delle principali reti osservative presenti sul territorio nazionale Le informazioni di sintesi sono poi trasmesse all’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), contribuendo a comporre il quadro conoscitivo sullo Stato del clima a scala globale.

Le principali evidenze empiriche

Dal rapporto emergono diversi preoccupanti aspetti, che, nel contesto della Conferenza COP26 di Glasgow appena conclusa, richiedono di passare dal “bla bla bla” ad azioni concrete che vadano sensibile a modificare i cicli antropici per modificare una situazione ormai  divenuta insostenibile.

L’aumento della temperatura

Non giova sapere che lo scorso anno abbiamo registrato il livello più elevato in termini della serie di temperatura media annuale sulla terraferma e il secondo più caldo della serie di temperatura media su terraferma e oceani insieme. Da gennaio a novembre tutte le temperature globali medie mensili si collocano tra i quattro valori più alti dall’inizio delle osservazioni, in particolare i mesi di gennaio, maggio e settembre sono risultati i più caldi delle rispettive serie storiche; dicembre è stato l’ottavo più caldo. Nel 2020 l’anomalia della temperatura media globale sulla terraferma è stata di +1.44 °C rispetto al periodo 1961-1990.

La temperatura dei mari

Un altro aspetto che evidenzia la linea di confine alla quale siamo giunti è quella della temperatura media superficiale dei mari italiani. Sempre nel 2020, essa ha stabilito un’anomalia media di +0.95 °C: il dato si colloca al quarto posto dell’intera serie dal 1961. Nell’arco degli ultimi 22 anni la temperatura media superficiale del mare è stata sempre superiore alla media, ed in particolare nove degli ultimi dieci anni hanno registrato le anomalie positive più elevate di tutta la serie. Nel 2020 le anomalie sono state positive in tutti i mesi dell’anno, con i valori massimi ad agosto (+1.7 °C) e a maggio (+1.4 °C). Per quanto riguarda il nostro Paese, il 2020 ha costituito il quinto anno più caldo dal 1961, registrando un’anomalia media di +1.54 °C. A partire dal 1985, le anomalie sono state sempre positive, ad eccezione del 1991 e del 1996. Il 2020 è stato il ventiquattresimo anno consecutivo con anomalia positiva rispetto al valore normale; il decennio 2011-2020 è stato il più caldo dal 1961.

Precipitazioni

Da ultimo, qualche dato che riguarda la pioggia sul nostro territorio. ISPRA rileva che lo scorso anno, è stato il 23° anno meno piovoso dal 1961. Sull’intero territorio nazionale, i mesi mediamente più secchi sono stati gennaio (-75%) e febbraio (-77%), seguiti da novembre, aprile e maggio, mentre dicembre è stato il mese mediamente più piovoso, con un’anomalia di +109%. Al Nord il mese più piovoso si conferma dicembre, con un picco di anomalia positiva di +182%, seguito da ottobre (+69%) e giugno (+50%); anche al Centro il mese più piovoso si conferma dicembre, con un picco di anomalia positiva di +92%, seguito da giugno (+45%); al Sud e Isole i mesi relativamente più piovosi sono stati settembre (+67%) e luglio (+58%). Novembre è stato il mese più secco al Nord (-85%), gennaio al Centro (-69%) e al Sud e Isole (-78%). Anche nel 2020 non sono mancati eventi di precipitazione intensa. I valori più elevati di precipitazione giornaliera sono stati registrati in occasione dell’evento alluvionale di inizio ottobre. In un’ampia zona del Piemonte settentrionale, il 2 ottobre sono state registrate precipitazioni cumulate giornaliere comprese fra 400 e 500 mm; nella parte occidentale della Liguria e all’estremo confine meridionale del Piemonte si sono superati localmente i 350 mm di precipitazione. Indici climatici rappresentativi delle condizioni di siccità: valori elevati del numero di giorni asciutti, superiori a 300 giorni, si registrano in diverse aree del territorio nazionale, con punte di 341 giorni a Pescara e a Capo Carbonara (SU). Il numero massimo di giorni asciutti consecutivi nell’anno ha raggiunto i valori più alti in Sardegna ed in Sicilia (fino a 90 giorni secchi consecutivi) e i valori più bassi sulla dorsale appenninica e su Alpi e Prealpi (fino a 20 giorni).

Per maggiori informazioni

Le presentazioni della giornata di lavoro: 9 – Stato maggiore aeronautica 8 – La sicilia 7- Il 2020 in ER 6 – Il caso Piemonte 5- Il caldo inverno di Milano 4- Eventi estremi ITA 3 – ARPAE – indicatori clima 2- Protezione civile 1 – ARPA Piemonte

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