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Eolico: nuovo record per la produzione – Italia sottotono

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Attraverso il proprio report periodico WindEurope, associazione europea del vento, ha pubblicato nei giorni scorsi le statistiche del settore relative al 2017.

L’associazione evidenzia che, nonostante un ottimo presente, le prospettive a medio e lungo termine per il vento sono incerte, a causa soprattutto del passaggio al meccanismo delle aste. Infatti, l’approdo al meccanismo risulterebbe più difficile e lungo di quanto preventivato; inoltre l’assenza di un quadro normativo chiaro in merito delle politiche per le energie rinnovabili dopo il 2020 per molti paesi della Comunità europea e la correlata incertezza da parte degli operatori a pianificare per esempio la costruzione delle infrastrutture, rendono incerto il futuro sviluppo dell’energia eolica nel vecchio continente.

In Europa viene stabilito un nuovo record per quanto attiene al produzione da tale fonte di energia rinnovabile. A riguardo della situazione italiana non si può affermare, in base allo studio, che la situazione sia altrettanto florida.

Scendendo nei dettagli, lo scorso anno, nella Comunità europea è stato raggiunto lo strabiliante livello di 15,7 GW in termini di nuova capacità di energia eolica, tra impianti di natura on-shore e off-shore.

I nuovi impianti eolici sono aumentati del 20% rispetto al 2016. La capacità onshore è cresciuta di 12,5 GW e quella offshore di 3,1 GW.

In particolare sono 7 gli stati membri della UE che hanno stabilito nuovi picchi, con riferimento a Germania (6,6 GW), Regno Unito (4,3 GW), Francia (1,7 GW), Finlandia (577 MW), Belgio (476 MW), Irlanda (426 MW) e Croazia (147 MW).

Il nuovo quadro impiantistico comunitario vede ora una capacità installata a riguardo degli impianti eolici pari a 169 GW, di cui la maggioranza, come lecito attendersi, è data alla tipologia on-shore (153 GW), mentre gli impianti in mare presentano un capacità pari a 16 GW offshore. Dal vento proviene il 55% della nuova potenza connessa nel Vecchio Continente.

La Germania rimane il paese con la maggiore capacità installata (56 GW). Seguono Spagna (23 GW), Regno Unito (19 GW) e Francia (14 GW). Con una quota del 18%, l’energia eolica rimane la seconda maggiore forma di produzione di energia elettrica in Europa, avvicinandosi al mercato del gas naturale. Nel 2017 l’ energia eolica ha prodotto 336 TWh, sufficienti a coprire il 12% della domanda di elettricità dell’ UE. In Germania il vento ha coperto più del 20% della domanda di energia. E’ stato pari al 44 per cento in Danimarca e al 24 per cento in Irlanda e Portogallo.

L’Italia è in controtendenza rispetto agli altri paesi dell’Europa: lo scorso anno ha infatti installato 252 MW, in diminuzione rispetto ai 283 MW del 2016 e ai 306 MW del 2015.

Nel Rapporto si legge che lo scorso anno è stato anche molto importante per gli investimenti per un totale di 11,5 GW in futuri parchi eolici, anche se il valore di questi investimenti, pari a 22,3 miliardi di euro, è diminuito del 19% rispetto al 2016, a causa del calo dei dei costi nella catena di approvvigionamento.