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L’Italia ha fame di impianti: la lunga storia del rifiuto che vuole rinascere

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Mercoledì 7 novembre alla fiera di Rimini Ecomondo (evento internazionale con un format innovativo che mette insieme in un’unica piattaforma tutti i settori della green e circular economy), si è svolta, presso lo stand di Cisambiente, l’intervista fatta dal responsabile tecnico dell’Associazione, Dott. Stefano Sassone all’ex ministro Edo Ronchi il quale 21 anni fa fu l’autore del famoso d.Lgs n.22/1997, c.d. “decreto Ronchi” con il quale furono recepite importanti Direttive comunitarie comprendenti la disciplina normativa dei rifiuti in generale, dei rifiuti pericolosi ma anche degli imballaggi.

Tanto è il periodo trascorso dalla data di pubblicazione dell’atto con il quale furono recepite importanti Direttive Comunitarie recanti la disciplina normativa dei rifiuti in generale, ma anche dei rifiuti pericolosi e degli imballaggi.

Come noto, l’aspetto saliente dell’atto era costituito dall’introduzione di una nuova modalità di gestione dei rifiuti, integrata, ed una nuova gerarchia delle azioni richieste, che anteponeva il recupero di materia degli scarti dei processi di produzione e di consumo che li originano.

Le nuove regole hanno generato evidenti risultati positivi, se è vero che, in base ai dati elaborati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca sull’ambiente (“ISPRA”), la raccolta differenziata nel 1997 era al di sotto del 9%, al giorno d’oggi circa la metà dei rifiuti prodotti in ambito “urbano” sono separati alla nascita, ciascuno secondo caratteristiche merceologiche distinte.

Con il miglioramento di questo indicatore, di pari passo, è aumentato il comportamento virtuoso dei protagonisti principali di tale attività, i Cittadini, che hanno mostrato un diverso e migliore approccio con il passare del tempo: in Italia, ben 91% della popolazione fa abitualmente la raccolta differenziata, mentre il 93% la considera un’utile necessità e il 91% la mette al primo posto tra i comportamenti anti-spreco e tra le buone abitudini ambientali (Indagine Ipsos “1997-2017 | 20 anni dal Decreto Ronchi: gli italiani e la raccolta differenziata”, indagine promossa da Conai).

Con immenso piacere Cisambiente ha incontrato proprio Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile e principale protagonista proprio di quel periodo, in coincidenza, vuole il caso, di un nuovo ed ulteriore passaggio epocale, quello del recepimento delle Direttive Comunitarie che formano il c.d. “pacchetto circular economy”, un percorso che è stato intrapreso dal Ministero dell’Ambiente e che vede coinvolta anche la nostra Associazione, quale principale attore del settore privato dell’igiene urbana.

Nell’ambito di questo dibattito il responsabile dell’area tecnica di Cisambiente, Dott. Stefano Sassone, ha posto all’attenzione dell’ex ministro alcuni importanti questioni riguardanti soprattutto le problematiche riferite agli impianti e alla presenza di colli di bottiglia che impediscono a una grande parte delle aziende che sono all’interno dell’associazione , di poter realizzare la propria attività economica e cioè di collocare il rifiuto, in particolare per le imprese di trattamento, le quali hanno come ostacolo principale la questione degli stoccaggi, cioè della collocazione degli scarti assoluti dell’attività di trattamento (codice cer 19 12 12 ).
Per far si che il rifiuto rinasca a nuova vita e diventi prodotto e risorsa e di conseguenza ricchezza per il paese c’è bisogno di impianti .

 

Dove si e’ svolto l’evento

Ecomondo, Fiera di Rimini
Mercoledì 7 novembre, ore 16
Cisambiente, stand n. 25, Padiglione B3.

Sono intervenuti: Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile.
Coordinatore: Stefano Sassone, Responsabile area tecnico-scientifica, Cisambiente.