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Rapporto ISPRA 2021: crescono i rifiuti speciali prodotti, aumenta il loro recupero

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Con un evento in streaming dal titolo “PNRR, ripartenza e bonus 110%: attenzione ai rifiuti speciali”, ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca ambientale), ha presentato il più recente rapporto sulla produzione e relative forme di gestione dei c.d. “rifiuti speciali”, ovvero quelli prodotti lungo il corso delle attività produttive.

L’evento

Lo scorso 11 Giugno ISPRA ha presentato, con un evento in streaming, la ventesima edizione del Rapporto Rifiuti Speciali relativo all’annualità 2019.

I dati 2019 consentono di avere una fotografia completa della situazione pre-pandemia e di poter utilizzare queste cifre nella programmazione da mettere in campo in vista della ripartenza che attende il Paese grazie al PNRR.

Metodologia di indagine

Il Rapporto, predisposto dal Centro Nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare di Ispra, in collaborazione con il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, esamina oltre 60 indicatori elaborati a livello nazionale, di macroarea geografica e regionale, nonché per attività economica e per tipologia di rifiuto.

Le basi normative

Frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente, esso viene attuato sulla scorta di uno specifico compito istituzionale previsto dall’art.189 del d.lgs. n. 152/2006 (TUA).

Attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti, infatti, si intende fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.

I dati in sintesi

Produzione

Rispetto al 2018, ISPRA evidenzia come sia in crescita il dato della produzione degli speciali (+10.5 milioni di tonneallte), e ciò risulta in linea con la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL). In termini assoluti, essa si attesta a circa 154 milioni di tonnellate, di cui la maggior parte (45,5%) viene rappresentato dai rifiuti provenienti dal settore delle costruzioni e demolizioni (oltre 70 milioni di tonnellate).

La gestione

ISPRA sottolinea come le attività di recupero come materia (riciclo) siano fortemente in crescita. In particolare, si recupera materia dal 69 % dei rifiuti avviati a gestione, solo il 7,3% è smaltito in discarica. Il recupero è molto efficiente soprattutto su quelli da demolizione e costruzione, per i quali l’Italia con un 78,1% si attesta sopra l’obiettivo europeo di recupero (70% entro il 2020).

Meno bene per i veicoli fuori uso: siamo al di sotto di quanto richiesto dall’Europa in termini di recupero totale del veicolo (84,2% a fronte di un target UE del 95%).

I dati regionali

La maggiore quota di rifiuti speciali, sul piano regionale, viene prodotta e gestita presso le regioni del Nord Italia, laddove il tessuto industriale è più sviluppato: 88,6 milioni di tonnellate (57,6% del dato complessivo nazionale) sono prodotti in quest’area del Paese e oltre la metà degli impianti di gestione operativi si trova al Nord. Soprattutto in Lombardia, dove sono localizzate 2.180 infrastrutture, il 20,1% del totale nazionale.

Considerazioni

L’Istituto evidenzia come la prossima sfida venga costituita dalla necessità di diminuire il complesso dei rifiuti speciali prodotti, e le soluzioni sono quelle di ottimizzare i cicli produttivi e applicare i principi dell’eco-design, mediante l’implementazione di tecniche in grado di rendere i prodotti maggiormente riciclabili o facilmente smontabili.

Per maggiori informazioni

I dati sono disponibili cliccando qui.

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