Formazione e Consulenza sull'Ambiente, energie rinnovabili e rifiuti

Riduzioni in vista per quanto riguarda l’impegno USA nelle rinnovabili

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L’amministrazione Trump ha intenzione di chiedere al Congresso americano la riduzione di oltre due terzi delle risorse in bilancio dell’ufficio del Dipartimento dell’Energia che si occupa di efficienza e fonti rinnovabili. A diffondere la notizia è stato il Washington Post, seguito da altri organi di informazione tra cui Bloomberg.

In base a una bozza dei documenti visionata dal Post, l’intenzione è quella di ridurre del 72% i fondi destinati alle fonti pulite e al risparmio energetico. “Molti tagli saranno probabilmente ripristinati dal Congresso, ma il bilancio del presidente Trump segnerà un punto di partenza per i negoziati e offrirà una dichiarazione di intenti e priorità politiche”, ha osservato il quotidiano, secondo cui il documento evidenzia il focus del presidente Usa sulle fonti fossili a scapito delle rinnovabili.

L’amministrazione Trump, secondo Bloomberg, proporrà un taglio superiore al 70% per il bilancio, da 2,1 miliardi di dollari all’anno, dell’Ufficio per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, che ha finanziato una serie di tecnologie ‘verdi’, dalle lampadine a Led alle auto elettriche.

Sono quasi 2 milioni le tonnellate di ammendante compostato (compost) che sono state prodotte nel corso del 2016 a partire dai rifiuti organici trattati negli impianti di compostaggio e digestione anaerobica. Si tratta nell’85% dei casi di ammendante compostato misto o ammendante compostato con fanghi (1.615.000 tonnellate) e per il rimanente 15% di ammendante compostato verde (290.000 tonnellate).
La trasformazione dei rifiuti organici in compost ha contribuito a stoccare nel terreno 600.000 tonnellate di sostanza organica e ha permesso di risparmiare 3,8 milioni di CO2 equivalente/anno rispetto all’avvio in discarica. Benefici per l’ambiente, ma anche economici: l’utilizzo del compost permette di evitare l’impiego di altri prodotti, a volte importati dall’estero; basti pensare ad esempio al minor costo complessivo per l’approvvigionamento di torbe di provenienza nord europea, oltre ad un risparmio di elementi della fertilità (azoto, fosporo e potassio), che si stima essere prossimo ai 30 milioni di euro. A diffondere i numeri del settore del biowaste in continua crescita è il Consorzio Italiano Compostatori (Cic) in occasione dell’VIII Forum Interregionale sul Compostaggio e la Digestione Anaerobica, promosso nell’ambito della Fieragricola 2018 a Verona con l’obiettivo di evidenziare il ruolo del compost e del recupero della frazione organica all’interno dell’economia circolare.
“Diffondere questi prodotti significa promuovere uno strumento efficace contro erosione, impermeabilizzazione, perdita di biodiversità e contaminazione”, spiega Massimo Centemero, direttore del CIC. “Il CIC da 25 anni lavora a fianco di aziende ed amministrazioni per consolidare le azioni di promozione della conoscenza del prodotto. Il nostro impegno parte dal garantire al mercato un prodotto di qualità attraverso la diffusione del Marchio Compost di Qualità CIC: nel 2016 il 33% del compost prodotto in Italia ha fatto parte del nostro Programma di controllo. Per questo siamo orgogliosi di annunciare che il CIC ha ottenuto l’importante riconoscimento da parte di European Compost Network (Ecn) che ha attestato che il percorso di verifiche e controllo del CIC è dunque idoneo a gestire un sistema di assicurazione della qualità del compost in Italia”, aggiunge Centemero. In Europa solo i compostatori tedeschi (BGK), fiamminghi (Vlaco) e austriaci (KGVO) hanno ottenuto questo ambito riconoscimento