Formazione e Consulenza sull'Ambiente, energie rinnovabili e rifiuti

Stefano Sassone: la transizione ecologica va accompagnata da quadro normativo certo

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Con un intervento alla XIII Conferenza Nazionale per l’Efficienza Energetica degli Amici della Terra., Stefano Sassone ha sottolineato l’esigenza di realizzare un quadro normativo certo, che passi per un efficace quadro normativo, in grado di supportarla, e menzionando l’esempio del biometano da FORSU come strumento di valorizzazione energetica e di recupero dei rifiuti.  

Le dichiarazioni

  Per consentire una nuova vita al rifiuto e trasformarla in materia prima seconda, occorre come in ogni mercato e settore merceologico che si rispetti, una certezza del quadro normativo, e nel caso in esame questa viene data dalla predisposizione di opportuni regolamenti di natura sussidiaria, da parte del dicastero competente realizzazione, nel nostro caso il neonato Ministero della transizione ecologica.   Occorre sottolineare in tal senso come il MITE si stia adoperando alacremente per poter raggiungere l’obiettivo di dotare il nostro paese del maggior numero di regolamenti end of waste possibile, impresa abbastanza complessa, in relazione alla peculiarità di ciascun flusso di rifiuti oggetto della normazione.   La scarsità della produzione normativa, in relazione alla enorme mole di rifiuti che possono essere potenzialmente suscettibili di regolamentazione (si pensi che l’elenco europeo dei rifiuti ne contiene circa 800, ed esso non rappresenta neanche una famiglia esaustiva della possibile platea della produzione possibile), è anche legata ai numerosi passaggi per realizzarli.   E sul tema dell’efficienza energetica, uno in particolare, che consentirebbe il recupero come energia dalla frazione secca dei rifiuti raccolti, segnatamente il CCS-C, segna il passo con i tempi, limitando di fatto, i possibili utilizzatori del materiale recuperato, e quindi compromettendo la possibilità di essere utile alla causa della produzione di energia da fonti rinnovabili.   In ambito urbano, per quanto attiene la produzione dei rifiuti, le evidenze ci dicono che la maggiore produzione viene costituita dalla componente biodegradabile.   Si rende necessario, al fine di evitare un appesantimento delle strutture per lo smaltimento, una loro valorizzazione che, come noto qualora si tratti di FORSU, ovvero della componente, solida e biodegradabile, dei rifiuti raccolti in ambito urbano, tale operazione può avvenire mediante un recupero come materia, ed anche come energia, sottoponendola, in quest’ultimo caso, a processi di digestione in assenza di ossigeno, che consentono la produzione di biometano.
Stefano Sassone: la transizione ecologica va accompagnata da quadro normativo certo
 

Media

Per l’intervista pre-conferenza: https://www.youtube.com/watch?v=kkmA-kRhURg Per l’intervento durante la conferenza (da 2h52m): https://www.youtube.com/watch?v=MM9T_ToPL7M

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