Clean Sea Life, Con il supporto dell’Unione Europea, sta portando i rifiuti marini all’attenzione del pubblico e ne promuove l’impegno attivo e costante per l’ambiente. Vediamo i punti principali del progetto.
Di cosa si tratta
Clean Sea Life consiste in un progetto LIFE co-finanziato dall’Unione Europea.
L’obiettivo è quello di accendere i riflettori del pubblico sulla questione irrisolta dei rifiuti, presenti in varia natura e quantità, nel mare e sulle coste, al fine di sensibilizzare i fruitori delle zone costiere
Destinatari dell’iniziativa sono subacquei, pescatori, diportisti, bagnini, bagnanti, ragazzi e tutti i cittadini, ovvero, detto brutalmente, tutti i “portatori di interesse”, appassionati e operatori, che hanno interesse alle attività di prevenzione e pulizia di coste e fondali.
Aderenti all’iniziativa sono centinaia di club, scuole, circoli, federazioni, marine, operatori balneari, cooperative di pescatori professionisti, aziende, scuole, parchi e aree marine protette, che hanno contribuito a sviluppare in soci, studenti, clienti e visitatori un cambiamento di abitudini e una mentalità̀ più̀ rispettosa per il mare.
Nell’ambito del progetto si sta ultimando una mappa evidenziando le zone dove l’accumulo di rifiuti comporta un rischio per la biodiversità. Inoltre, sta identificando le migliori pratiche per la prevenzione e gestione dei rifiuti marini: le applicheremo a livello locale e le diffonderemo a livello nazionale e internazionale.
Il progetto ha avuto inizio il 30 settembre 2016 e terminerà nel 2020.
Capofila è il Parco Nazionale dell’Asinara, che porta avanti il progetto con l’ausilio dei partner CoNISMa, Fondazione Cetacea, Legambiente, MedSharks e MPNetwork.
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