Con una Comunicazione del 2 Marzo 2022, la commissione UE è ritornata sul tema della transizione ecologica, sottolineando, come fatto in passato, che, al fine di realizzare una transizione realmente ecologica e circolare, occorre fare di più, ed in particolare realizzare investimenti ambiziosi.
Che cos’è la transizione verde per la UE?
Prima di vedere, in sintesi, il contenuto della Comunicazione, occorre fare il punto della situazione sui progetti impostati dalla Comunità sul tema.
Innanzitutto, è bene ricordare che la Comunità Europea sta investendo molto sulla creazione di un economia circolare, e, dal 2019 in avanti, prove e testimonianze di questo impegno sono divenute chiaramente visibili.
In particolare, la UE assume che i cambiamenti climatici e il degrado ambientale costituiscono una minaccia enorme per l’Unione europea e per il mondo.
Per superare queste sfide, l’UE ha adottato il Green Deal europeo, la nuova strategia di crescita che trasformerà l’Europa in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva.
Come noto, tale pianificazione dovrà consentire di realizzare:
- un Europa climaticamente neutra entro il 2050;
- rilanciare l’economia grazie alla tecnologia verde:
- creare industrie e trasporti sostenibili;
- ridurre l’inquinamento.
La Commissione europea sta supportando i Paesi membri della comunità a progettare e attuare riforme che sostengano la transizione verde e contribuiscano al conseguimento proprio degli obiettivi fissati con il Green Deal europeo. Contribuisce inoltre a definire le procedure richieste nelle amministrazioni centrali e locali e a realizzare le strutture di coordinamento necessarie per l’attuazione delle politiche verdi.
La comunicazione UE: servono investimenti privati nel settore green
L’Unione ritiene necessario realizzare investimenti, e questo provenienti principalmente dal settore privato, che costituiscono un prerequisito per accelerare la transizione green e digitale.
Sarà compito delle istituzioni comunitari, assieme ai Paesi membri, quello di garantire la realizzazione di un adeguato contesto imprenditoriale.
Ciò dovrà essere strumentale a trasformare l’Europa in un polo di investimenti, con l’obiettivo collaterale e desiderato, di rafforzare il mercato interno.
In tal senso disegno si inserisce il completamento dell’Unione europea bancaria e progredendo rapidamente verso l’Unione dei mercati dei capitali.
Alcune cifre
In dettaglio, la Commissione stima che, al fine di realizzare il Green Deal europeo, nei prossimi dieci anni la Comunità:
- debba incrementare di circa 520 miliardi di euro ogni anno, rispetto al decennio precedente;
- di questi, ben 390 miliardi di euro verranno impiegati nelle attività di decarbonizzazione dell’economia, in particolare nel settore dell’energia;
- di questi, ben 130 miliardi di euro all’anno verranno dedicati agli altri obiettivi ambientali.
Inoltre occorre un’azione coordinata da parte di tutti i soggetti interessati: le autorità pubbliche a livello europeo, nazionale e regionale e il settore privato “affinché gli investimenti e le riforme contribuiscano pienamente agli obiettivi prioritari dell’Ue. In tal modo, le azioni si rafforzeranno a vicenda, evitando differenze tra Stati membri e rafforzando il mercato unico”.